La costruzione della strada fino a Somdogna

Nell’ Agosto 1914  è iniziato il lavoro di costruzione della carrabile

La Val Dogna e’ ed era  estremamente impervia. Le cime Jôf di Miegegnot e Jôf di Sompdogna , ancorché praticabili in buona stagione , non permettevano l’impiego di grandi unità.

Non erano possibili quindi nemmeno le spallate carsiche con gli attacchi frontali. La guerra localizzata coinvolgeva in genere piccoli reparti a livello di battaglione o compagnia ed anche le perdite per ferita erano minori di quelle dovute alla natura (Frane e valanghe se non malattie da raffreddamento).

In  queste zone si raggiungevano in quegli anni  le maggiori cadute di neve (3-4 metri)  e di temperature sotto zero.

Per raggiungere Somdogna iI comandi militari italiani capirono l’importanza di dover difendere quelle cime e fecero costruire al posto delle strette mulattiere di fondovalle una strada che, ultimata, risultò essere un’opera di grande e moderna ingegneria (anche se  la sezione non superava i 2/3 metri) con manufatti, in parte ancora esistenti che comprendevano:

  • gallerie

  • ricoveri per truppe

  • piazzole di sosta

  • una teleferica a supporto del rifornimento truppe che partiva dalla "sbombarde" fino all’abitato di Chiout a mt. 838


ricoveri di truppe

 

 

Tranne qualche variante sulle Sbombarde, prima di arrivare a Chiutzuquin, la  strada originale percorreva quasi integralmente il percorso dell’ attuale carrabile.

C’era un punto critico nel Riu Mas dove il costone sotto  Chiutdigus era molto friabile   franando spesso .

Il Riu Mas stesso era soggetto ad impetuose piene e periodicamente faceva franare  la strada.

 

Nell’ Agosto 1914  è iniziato il lavoro di costruzione della carrabile da parte del Battaglione Pieve di Teco del 1° Reggimento Alpini che con le sue compagnie costruì gran parte del tracciato e delle opere d'arte, sia in Val Dogna che in Val Raccolana

La 4a compagnia del 5° Reggimento Genio Minatori intervenne successivamente per le opere che richiedevano una maggiore specialità come le gallerie e le caverne per truppa e cannoni..


E' stato proseguito e ultimato dalla Territoriale e da squadre di operai e manovalanza di Dogna e dintorni.

 

               
     

Questa strada è un lavoro che dovrebbe essere visto da quanti negano a noi latini, ogni capacità di organizzazione e di tenacia. Questa strada rappresento’  il non plus ultra della modernità.

Ad ogni svolta c’erano le cantoniere vigilate dalle sentinelle in gallerie,  scavate nella roccia, che avrebbero offerto un riparo alla truppa in caso di bombardamento della valle. C’erano delle fontane a zampillo per bere ed una teleferica che abbreviava il tratto cosiddetto delle « sbombarde ».

 

               

Dopo 7 chilometri di cammino,  giunti a Chiout a  quota 900-1000, la strada si diramava  per raggiungere le postazioni principali poste in alta montagna .

  • Strada mulattiera per Bileighe

  • Strada mulattiera per Pleziche

  • Strada carrabile verso Somdogna  passando da Plans dei Spadovai fino al valico di  Sompdogna dove inizia la Valsizera

 

 
               
  Fin dall’inizio della costruzione si capi’ che questa strada nel prossimo inverno sarebbe stata di poca utilita’ viste le abbondanti nevicate invernali di questi monti

Inoltre la strada prima di Chiutzuquin franava facilmente si prestava ad essere bombardata dagli Austriaci

Fin dalla sua costruzione si pensava ad una soluzione alternativa per l’approvvigionamento invernale delle postazioni militari.

Venne cosi' costruita una teleferica a supporto del rifornimento truppe che partiva dalla "Sbombarde" fino all’abitato di Chiout a mt. 838

 

     

Verificata  l’utilita’ della teleferica delle « sbombarde »  gia’ qualcuno ipotizzava una teleferica che portasse gli armamenti fino a Chiuot direttamente da fondovalle.

Ma una teleferica da Dogna a Chiut, se pur fattibile, era sconsigliabile visto il massiccio  bombardamento di Dogna da parte dell’artiglieria tedesca. 

Cosi si fece strada l’idea della teleferica che da Chiusaforte - Chiut