DOGNA 
 

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PRERIT   

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E' la parte di Dogna sulla sponda sinistra del Fella , alla confluenza con il torrente Dogna.
   

A piedi
In auto 

   5'
   1'
   
Abitato : SI

Famiglie storiche
  •  
  •  
  Coordinate GPS:
  •   Latitudine     46°26'53.97"N
  •   Longitudine   13°19'4.51"E
  Distanza dal paese :
  • Km 0,4
  Altitudine s.l.m:
  • 430 metri
  Popolazione:
  • X  abitanti
     
     
     
(da Bollettini Parrocchiali)

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Un po' di storia

IL MULINO DI PRERIT

 

Un mulino a Prerit? Questa è la domanda che molti potranno porsi, all’inizio non ci credevo nemmeno io…Probabilmente i giovani della mia età conoscono Prerit per come appare oggi; i nostri genitori se la ricordano per la spianata dove in seguito al terremoto del 1976 sorgevano i prefabbricati tipo “Della Valentina”; i nostri nonni  hanno visto probabilmente l’ultimo splendore del borgo e la rovina dello stesso. Ebbene si, Prerit aveva anche un suo mulino, oltre alla chiesa di San Antonio, una o più osterie e all’inizio del secolo contava ben oltre 35 edifici. Ma andiamo con ordine; sono  venuto gradualmente a conoscenza di tutte queste informazioni partendo da una macina di pietra ( Foto n.°1) di cui ignoravo la destinazione d’uso. Chiedendo in casa e alla nonna Attilia Tommasi, la prima notizia che ebbi fu: “ ..Alé dal Mulin che ai vevin i bisnonos in Prerit..”. La curiosità mi ha spinto ad ulteriori approfondimenti negli anni e in modo discontinuo l’argomento. Osservando Prerit ormai non rimane nessuna traccia della passata frazione che fu, a parte le teste di ponte del vecchio viadotto ferroviario, il basamento di un pilone sul greto del torrente Dogna e la rosta sul fiume Fella. Dopo l’alluvione del 1996 casualmente passando nel greto del  torrente Dogna ho scoperto un cunicolo, realizzato a volta con  pareti in  pietra che partendo dal torrente stesso puntava verso Prerit. Sul momento non ho dato importanza alla scoperta e mi sono ripromesso di fotografarla, essendo interessante e a parere mio abbastanza antica; peccato che nel frattempo per proteggere le sponde del torrente Dogna, siano state costruite le roste di massi ricoprendo e celando per sempre tale testimonianza. Questa cunicolo mi ha acceso una lampadina; vuoi vedere che serviva per alimentare il mulino? Magari proprio quello dei miei bisnonni…. Trascorsi gli anni, un giorno controllando vecchi documenti di famiglia, mi è capitata in mano una mappa dell’Ex Catasto Austriaco ed in particolare della frazione di Prerit del 1851 (Foto n° 2); ebbene con tanta emozione dalla planimetria, si poteva vedere proprio il tracciato della galleria che poi si trasformava in roggia e che, a sua volta, andava a fiancheggiare un edificio.. sicuramente era il Mulino di Prerit. Tale edificio si trovava all’estremità sud della frazione, tra la strada cosiddetta “Strada Comunale di Roncheschin” e il “Fiume Dogna”. Deciso stavolta  ad approfondire la cosa e avendo a disposizione i numeri di mappa mi sono recato all’ASUd di Udine e ho scoperto notizie molto interessanti. Di certo si sa che già nel 1811 il mulino era in funzione ed era descritto nel Catasto Napoleonico come segue: “1811 Mulino a proprio uso di casa con ruota – Proprietario Pittino Giacomo fu Giacomo; edificio adiacente adibito a Maglio” (ASUd). Quindi c’era il mulino in attività e anche una fucina con il maglio, sempre azionati grazie  all’acqua del Torrente Dogna. Nel 1851 facendo la visura sui registri del Catasto Ex-Austriaco si legge: “  1851 Casa Colonica, ora Mulino costrutto di nuovo – Proprietario Marcon Maria fu Andrea maritata Pittino detto “Canzoncin”; edificio adiacente: area di Maglio diroccato” (ASUd). Si evince che il mulino è stato costruito ex novo o probabilmente restaurato, il maglio non era più in attività.

Inoltre una bellissima foto mi ha dato il piacere di vedere com’era questo mulino e mi ha confermato quanto avevo scoperto fino ad ora ( Foto n°3). La foto è stata scattata con certezza nel periodo 1915/1917 e si vede chiaramente che il mulino non aveva più la ruota; probabilmente aveva cessato la sua attività nei primi decenni del ‘900. Si nota in basso il canale della roggia parzialmente coperto e il foro sulla parete dell’edificio dove usciva l’asse della ruota. Alla sua destra la colonna che sosteneva la “doccia” da dove l’acqua cadeva sulla ruota.

Dalla foto si possono trarre molte informazioni. Sicuramente si riconoscono tre fasi costruttive del corpo di fabbrica; in origine solo il piano seminterrato e il primo piano  del corpo dell’edificio principale lo battezzò a mulino. Successivamente venne costruito l’edificio di testa di minori dimensioni e come ultima fase venne eretto il piano superiore diventando così il secondo piano. Dopo aver raccolto questi interessanti dati sono riuscito a farmi un idea di come poteva essere il mulino nel tempo di “massimo splendore”: perciò per chiarirmi le idee ho realizzato un disegno       ( Foto n°4) che dovrebbe avvicinarsi realisticamente a come doveva essere il Mulino di Prerit nei primi anni del ‘900.

Sono sicuro che con il tempo e approfondendo l’argomento, molte altre notizie interessanti potranno venire alla luce. L’unica certezza è che la frazione di Prerit fu rasa al suolo, nel vero senso della parola, nel periodo 1943/1945 in seguito gli innumerevoli bombardamenti perpetrati da parte dell’aviazione alleata. Il destino fu segnato dalla posizione dell’abitato, posto sfortunatamente nella pertinenza del viadotto ferroviario. Le tonnellate di bombe, da 500 libbre l’una, scaricate sull’abitato lasciarono di Prerit solo un cumulo di macerie. Non ho certezza di tutte le fasi che seguirono al dopoguerra, so solo che le poche macerie vennero rimosse e spianate, lasciando un grande vuoto  dove un tempo sorgeva questa bellissima frazione. Del Mulino, rimane muto testimone la macina, che fortunatamente un mio familiare ha portato in salvo a suo tempo; esisteva anche la sua gemella che purtroppo è stata “sottratta” da ignoti nell’immediato periodo “post terremoto” per la posa dei prefabbricati, della quale si sono perse le tracce. Se qualcuno avesse delle ulteriori testimonianza a riguardo può contattarmi direttamente o tramite email: emilianodigion@yahoo.it.  Se riuscirò ad avere ulteriori notizie in merito mi premurerò di illustrarle attraverso le pagine di questo Bollettino.

 Emiliano Di Gion

 

 

METTI DIDISCALIE FOTO

 

Foto 1: la vecchia macina inferiore del Mulino di Prerit.

Foto 2:  la mappa di Prerit nel 1851, nel cerchio il Mulino (Documento Privato).

Foto 3: Il mulino di Prerit negli anni 1915/1917 ( Archivio Privato).

Foto 4 :disegno di mia realizzazione che illustra il mulino in attività nei primi anni del ‘900.